“C’è sempre per Ognuno una Montagna” –
La domenica può essere il giorno giusto per iniziare a pubblicare le storie contenute nel libro di papà “C’è sempre per Ognuno una Montagna” e presentato in questo post a inizio 2011. Per iniziare, ecco la prefazione; un’apertura importante, certamente sentita, di un grande scrittore ma ancor prima un caro amico di famiglia: Giulio Bedeschi, indimenticato autore di “Centomila gavette di ghiaccio“.
Se lo scrivere un libro deve essere anzitutto un atto di fede e di amore, questo che tu hai scritto, mio fraterno amico Giancarlo, è un autentico libro. Se deve essere il sofferto linguaggio di un’anima che cerca la sua via d’espressione, e si insinua e si frastaglia e si fa strada e infine irrompe e schiumeggia al pari della vita del torrente alpino che è figlio della pietra e del ghiaccio, la tua prosa è appunto acqua di fusione. Molti, che amino la montagna, potranno senza diffidenza inginocchiarsi, poggiare le palme sui sassi di questa tua riva, chinarsi su questa tua acqua e bere. Essa scenderà nella gola e la sentiranno buona, pulita, sincera, vera acqua di montagna; e apprezzeranno la tua offerta, il sapore inconfondibile di ciò che è dato per passione, e non per altro. Rialzandosi, guadandosi intorno, avvertiranno di avere accanto la presenza di un nuovo amico, per riprendere insieme il cammino in silenzio. E, appunto, mentre in silenzio salirete sul sentiero verso l’alto, scansando i sassi e ritmando il respiro, apparirà sempre più trasparente la concretezza di una realtà: come il vento dei valloni e delle vette sia divino parente del murmure e dello scroscio del torrente, e della genzianella che lo scarpone scavalca; e come il tutto della montagna – pietra ghiaccio nubi acqua neve e azzurro e sole e nostro sudore e respiro – si tramuti e sublimi infine, per perenne divino dono e miracolo, in canto nel cuore degli uomini. | Prefazione di Giulio Bedeschi , Cortina d’Ampezzo 25 agosto 1968
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