Fotografia, paesaggio e consapevolezza

Fotografia, paesaggio e consapevolezza

Se…

Cambiassimo prospettiva e vedessimo la nostra Terra, i nostri boschi, i nostri paesaggi, le nostre montagne come quadri da esporre, forse presteremmo più attenzione non solo alla loro bellezza, ma soprattutto alla incombente necessità della loro salvaguardia e conservazione. Nessuno vuole infatti ammirare ciò che è brutto, devastato, violentato. Tantomeno mostrarlo, ancor meno viverlo.

La fotografia, questo tipo di fotografia, dovrebbe essere ancor più un potente strumento di sensibilizzazione verso coloro che non hanno capacità (voglia / interesse / visione) né di vedere né di fare ciò che è in loro potere per evitare quegli atti di violenza. Grandi o piccoli che siano. Che sia la carta gettata su un sentiero (ancor peggio nascosta) da un escursionista o una strada che squarcia, molte volte inutilmente, una magnifica valle in nome di pseudo-interessi privati.

Il mondo è piccolo, fragile; non ci resta molto da proteggere. Da lasciare a coloro che verranno dopo di noi. E purtroppo, per quanto io sappia, indietro non si torna.

C’è solo una cosa che può rallentare questa deriva: la consapevolezza personale, di ogni singola persona, del sapere che un limite esiste e deve esistere. E agire in tal senso. Senza roboanti o clamorosi atti dimostrativi: basta la propria, singola, silenziosa, giornaliera azione. La consapevolezza però, questa consapevolezza, non nasce nell’erba, ma poggia su una coscienza personale nutrita, curata, innaffiata fin dalla nostra infanzia.

E infanzia significa solamente due cose: scuola e famiglia. Ovvero istruzione ed esempio. È solo dalla scuola che può nascere e prendere strutturalmente forma e direzione un nuovo futuro. Ed è solo dentro la famiglia che può prendere corpo e rafforzarsi questa coscienza.

Mi auguro possa esistere in futuro una scuola sempre più orientata a insegnare questi valori, e famiglie che sempre più li trasmettano e soprattutto ne diano dimostrazione pratica ai propri figli. Alla fine si tratta sempre di insegnare il rispetto. E ciò che si impara, si tramanda.

Abbi rispetto per la Terra che ti dà la vita; imparerai ad avere rispetto per le persone che la abitano. E ricordati che tu sei una di queste.

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Ogni commento politico o religioso verrà bannato.
La prima regola per osservare e imparare a godere della bellezza è stare in silenzio.

Foto © Alberto Bregani 2018 | Tutti i diritti riservati
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