La Montagna in chiaroscuro
La montagna in chiaroscuro. Piccolo saggio sul fotografare tra cime e sentieri
Ediciclo editore . Collana “Piccola filosofia di viaggio“. Maggio 2017
Official Video – 100″ HD ( Vimeo)
Formato 11×16,6 cm, pag. 96 | Isbn 978-88-6549-230-7 | Prezzo cop. €. 8,50
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“Con il suo nuovo libro Alberto Bregani invita il lettore a seguirlo nei suoi sentieri tra terra e cielo, condividendo pensieri e riflessioni. Svelando pian piano, tra ricordi e aneddoti, cosa lo guida alla ricerca di quella particolare luce che ogni montagna porta con sé, dei suoi suggestivi chiaroscuri, regalandoci ogni volta così tanta bellezza da riempirci gli occhi di stupore. Un libro originale, per chi ama la montagna e per chi ama raccontarla attraverso una fotografia”
Il tuo pensiero, il tuo commento
Gentile amica e amico,
qualunque sia il motivo o l’occasione che ti ha portato a leggere “La montagna in chiaroscuro” mi farà piacere ricevere un tuo breve pensiero. Sapere di averti potuto dare un’emozione, una suggestione particolare; o un consiglio, uno spunto per il tuo prossimo, personale camminare e fotografare per montagne, mi renderà felice.
Grazie.
Con amicizia, Alberto.
Buonasera Alberto, ho acquistato il libro la sera dell’ interessante presentazione presso la sede Cai di Milano; l’ho letto con molto interesse da appassionato di fotografia, anche di montagna. Ne consiglio la lettura a tutti coloro che amano fotografare in montagna e non solo; nelle pagine troveranno interessanti spunti, consigli e insegnamenti per fotografare in modo più consapevole, assaporando il momento del singolo scatto pensato e atteso magari a lungo. Complimenti e grazie per le pagine scritte.
Luca, grazie mille. Mi fa veramente piacere leggere queste tue parole. Apprezzo molto la tua fotografia, quindi sono ancora più gradite. Un caro saluto e a presto 🙂 Con Amicizia, Alberto
Bellissimo, acquistato alla serata del 9 maggio al CAI Milano. Le prime 20 pagine se ne sono andate attendendo l’inizio della presentazione, poi… accorgendomi che pagina dopo pagina il viaggio in compagnia di Alberto era sempre più appagante, ho rallentato, centellinando la lettura per paura di arrivare presto alla fine. Lo rileggerò più di una volta; in molte pagine mi sono ritrovato, in altre ho trovato idee bellissime per la mia fotografia, specie in quella stupenda idea dell’autore e dell’esecutore. Conoscendo benissimo la “mia” Presolana, per molti aspetti ho capito cosa vuol dire essere “autore”, spesso mi sono ritrovato ad essere un esecutore (anche se alcune volte volte fortunato). Consigliatissimo a chi è appassionato di fotografia, di montagna e anche solo di una buona lettura.
Grazie Enrico, che belle parole. Hai detto bene, rileggere con calma, a distanza di tempo; come in una fotografia si trova sempre qualcosa di nuovo, anche perchè passando il tempo siamo noi a vedere con nuovi occhi. Un caro saluto e a presto 😉
Premetto che da fotografo dilettante ho sempre apprezzato le tue immagini in B/N.
Ho letto il libro d’un fiato. Mi è piaciuto perché parla del concetto della fotografia e non della tecnica. Sono d’accordo che fotografare è l’espressione di se stessi della propria arte, altrimenti si finisce (finiscono, prego…) come il personaggio del racconto di Italo Calvino che per non perdere un’istante della vita diventa un nevrotico raccoglitore d’inutili immagini… e la vita la perde così.
I miei complimenti.
Marcello
Marcello grazie mille per la citazione ( La follia del mirino, bellissimo posto sotto il link a beneficio di altri) e mi fa piacere sapere della tua lettura inizio/fine, perchè si entra veramente nel flow del libro, A me piace molto leggere libri che definisco “monodose”, e per questo ho pensato di scriverne uno che potesse essere letto allo stesso modo. Grazie ancora dunque per le tue parole e a presto. con amicizia, Alberto
Calvino, La follia del mirino | Link
Caro Alberto,
mi ritrovo con la mia mente nei pensieri che tu hai magistralmente scritto.
E un ottimo conforto per il mio sviluppo personale fotografico.
Grazie per la personale dedica.
Un caro saluto
Giampaolo Cominacini
Caro Giampaolo, ci tenevo molto alla tua lettura. Mi fa quindi molto piacere questo tuo commento. Per ora un caro abbraccio, grazie ancora e a prestissimo 🙂 Alberto
Il libro mi è piaciuto molto e mi piace il tuo stile di scrittura. La prima parte la trovo intima e delicata; credo ti serva e sia necessaria per presentare te e il tuo pensiero. Esponi molto bene il tuo concetto di fotografia. Molto riuscita l’alternanza tra riflessioni e la giornata in Val d’Amola alla ricerca della Fotografia (sì quella con la F maiuscola). Del tuo modo di vedere: la pagina verso la fine dove scrivi cos’è il b/n per te. “Sembra semplice, il cielo” è una frase di sole quattro parole che da sola vale il libro. Complimenti.
Un abbraccio
Paul Testini
Paul, grazie mille: “sembra semplice, il cielo”. Già, ma anche tu sai bene come raccontarlo, e ce lo siamo già detti 😉 Un abbraccio e a presto. Alberto
ok, letto, tutto d’un fiato!
…e pensare che sono pigro, leggere mi stanca, è un mio enorme limite, limite che inevitabilmente ritrovo puntuale nella mia fotografia rigorosamente da esecutore 😉
Quello che ho letto in questo libro, con le dovute distanze, rispecchia il mio pensiero verso la fotografia e mi ha dato le conferme che cercavo, lo scatto è la naturale conclusione del percorso, funziona quasi come un muscolo involontario, l’indice, o il pollice se utilizzi lo scatto flessibile, pare autonomo e conosce esattamente il momento i cui deve posarsi sul pulsante…
Azzardo, fotografare vuol dire stabilire una relazione con il soggetto che si fotografa, come la relazione con la propria compagna, non ci devi fare sesso ogni volta che la incontri, se deve accadere accade ma se non succede rientri a casa comunque soddisfatto per avere passato del tempo insieme a lei…
In parole povere, il libro è andato via subito, mi ha dato quello che cercavo e nuovi stimoli per ricominciare a fotografare, magari con uno spirito più d’autore.
Grazie, certo che ci incontreremo dalle tue parti, provo ad organizzarmi per il primo weekend di settembre.
Ciao Massimo!
Caro Massimo, sempre puntuale nei tuoi commenti. Grazie mille per le tue parole, mi fa piacere aver stimolato questo tipo di riflessioni. E mi farebbe oltremodo piacere parlarne a voce, proprio a settembre tra le montagne. Mi auguro di averti tra noi, sarei felicissimo. Per ora un caro saluto e un abbraccio. Alberto 🙂
Tra Buzzati e Kawabata, Bregani attende il momento affilando la sua katana all’ombra del rifugio in una giornata che passa quasi inutile. Alla fine la foto c’è stata (pare) ma non ha nessuna importanza. L’importante rimangono l’attesa, il pensiero, l’osservazione. Un racconto da leggere una pagina alla volta, senza fretta
Fabio, sei sempre speciale. Grazie per le tue parole, un abbraccio e a presto 🙂
Le tue strade sono fatte così….
Le mie le stavo lentamente dimenticando.
Leggendo il tuo libro, mi sono ritrovato nei tuoi pensieri, nel modo di intendere la fotografia e nel vivere la montagna.
Grazie
Roberto
Grazie a te Roberto per il tempo che mi hai dedicato. E noi sappiamo quanto il “tempo” sia importante; Felice di aver risvegliato antiche sensazioni, certo che le potrai utilizzare ancora al meglio. Un caro saluto e grazie ancora.
Caro Alberto.
E ti salutò così anche se non ho ancora avuto la fortuna di conoscerti, perché leggendo il libro e’ come se tu mi fossi stato a fianco una giornata raccontandoti, e raccontando la tua fotografia e le tue montagne come si fa tra amici.
Ho trascorso un paio d’ore tutte d’un fiato in compagnia di parole intense, consigliere dense di esperienza e visione. Non posso che farne tesoro, per tentare di diventare sempre più Autore dei miei scatti. Sento comunque che avrò bisogno di una guida. Mi piacerebbe molto fossi tu a condurmi in questo affascinante viaggio.
Grazie per tutto (tanto) cio’ che hai condiviso.
Ciao Massimiliano
Massimiliano gentilissimo; Sono felice di averti avuto con me durante i miei passi: ci sarà tempo e modo di incontrarci per parlare di queste cose insieme, magari proprio su un sentiero. Grazie ancora, con amicizia, Alberto 🙂
Io non sono affatto un lettore di libri, ma in questo minuscolo scrigno, ho potuto assaporare quei piaceri che la fotografia dovrebbe dare, ma dai quali io spesso giro al largo per esserne un semplice esecutore. Cercherò di fare tesoro di tutto quanto letto e spero mi capitino le occasioni per mettere in pratica gli insegnamenti ricevuti. Credo tu abbia trattato in modo veramente esaustivo quello che è il percorso dalla sveglia del mattino al momento del clic. Ecco….adesso credo manchi davvero solo il clic. Grazie, a presto
Claudio, grazie mille. Noi ci conosciamo e siamo sulla stessa lunghezza d’onda. Ne parleremo ancora camminando insieme per cime, sentieri e… ferrate 😉 A presto, un caro saluto. Alberto
post lettura
caro alberto ho finito il suo libro.grazie innanzitutto della dedica:perfettamente intonata,
sollecitava un commento…..
le offro un pensiero nato nel mentre della lettura..
il chiaro – scuro è metafora di quel sottile equilibrio tra le nostre zone di luce e le nostre zone d’ombra.
sulla linea di confine tra il bianco ed il nero, lì possiamo incontrare il Sublime.
che accorda contrasti e contraddizioni, che noi possiamo solo attraversare percorrendo sentieri d’anima.
con amicizia, come lei scrive a me, io ricambio.
antonella amandolesi
Bellissima metafora Antonella, grazie per lo spunto e l’approfondimento del quale farò tesoro. Ancora grazie e a presto 🙂
Troppo breve questo libro. Quando l’hai finito vorresti continuare a leggere per rimanere ancora un po’ a girovagare sulle Dolomiti con Alberto.
Un libro che non vuole dare del pesce agli affamati, ma insegnare a pescare. Nessuna ricetta, ma solo condivisione di esperienza per aiutarci a trovare la nostra visione. Ovviamente si scopre quanto sia impegnativa questa ricerca, ma, per gli amanti della montagna, che sanno quanto sia appagante la fatica, è un grande stimolo a prendere lo zaino e partire!
Stefano, grazie per queste tue parole. Ti aspetto tra queste Dolomiti, che ti ho fatto conoscere attraverso le mie parole. Per girovagare insieme “tra cime e sentieri” 🙂 Un caro saluto.
Caro Alberto
Saudade
Leggere il tuo libro è stato un viaggio anche nei miei ricordi
Ho vissuto molta della mia adolescenza a Cortina, solo sfiorando quello che tu hai vissuto profondamente.
Ma come nel film “Sliding doors” sarebbe bastato veramente poco a cambiare molto del mio destino, bastava……..
Ma questa è un’altra storia che magari in qualche universo parallelo esiste davvero.
Grazie di averci accompagnato tra i monti aspettando la luce
E poi le nuvole che tanto amo anche io., dove disegno balene svolazzanti che si divertono a bucarle
Ma voglio usare le parole di un grande poeta per raccontarle che mi sono tornate in mente sempre leggendo le tue pagine.
Le nuvole
ogni tanto si fermano
e quando si fermano
sono nere come il corvo
sembra che ti guardano con malocchio
Certe volte sono bianche
e corrono
e prendono la forma dell’airone
o della pecora
o di qualche altra bestia
ma questo lo vedono meglio i bambini
che giocano a corrergli dietro per tanti metri
Certe volte ti avvisano con rumore
prima di arrivare
e la terra si trema
e gli animali si stanno zitti
certe volte ti avvisano con rumore
Vengono vanno ritornano
e magari si fermano tanti giorni
che non vedi più il sole e le stelle
e ti sembra di non conoscere più
il posto dove stai
Vanno vengono
per una vera mille sono finte
e si mettono lì tra noi e il cielo
per lasciarci soltanto una voglia di pioggia.
De Andrè
Ciao Alberto
Che dire, commosso da tanta poesia. Grazie caro Alberto, un grande abbraccio 🙂
Caro Alberto,
Leggere il tuo libro, dopo aver partecipato al Photoday in Val di Mello, è un completare il disegno, la visione di fotografia iniziato quel giorno. Molti sono gli spunti in più, che non ci potevano stare all’interno di una giornata.
La lettura scorre velocemente come una birra scolata dopo essere arrivati al rifugio.
Arrivati all’ultima pagina, se ne cercano altre.
Condivido quel modo di vivere la montagna, il silenzio puro, al quale non siamo più abituati, le attese.
Grazie mille, aspetto il secondo…
Leonida grazie mille a te. Bellissima metafora quella della birra ( come quella in Val di Mello 🙂 ) Per il prossimo vedremo, le idee pian piano arrivano. Ne parleremo in un nostro prossimo incontro. Un caro saluto intanto, e grazie ancora.
Il senso del fotografare e il senso dell’essere si fondono nella visione che ho assaporato nella lettura del libro di Alberto. L’invito alla conoscenza, all’approfondimento, alla rinuncia dello scatto superfluo, compulsivo; la selezione e la cura di un rapporto, quello con l’amante montagna e la sua indole volubile, da assecondare, lei che alla fine si concede ai sensibili nella sua noncuranza di un pubblico.
Un approccio alla vita filosofico tra il decidere di se e seguire il flusso, tra scegliere e cogliere, forme degne del vivere seppur così diverse. Ringrazio Alberto per aver riacceso la luce dei pensieri.
Marco, che splendide parole. Da leggere, rileggere e riassaporare pian piano. Mi fa piacere aver suscitato queste emozioni, pensieri, suggestioni. Grazie veramente. Con amicizia, Alberto 🙂
Bravo. bel saggio.Molto piacevole ed istruttivo. Pieno di sentimento e passione.
Letto prima di corsa ed ora riletto con piacere e studiato tra le righe..
un caro saluto
Grazie Rubes, che piacere. Saperti lettore di questo libricino mi onora. Come vedi “il sentiero” è sempre quello che ho iniziato anni fa, e dal quale non ho mai sconfinato. Grazie ancora, un caro saluto a te e a presto 😉
“Il bianco e nero è un pensiero preciso. E’ un viaggio silenzioso, consapevole, fatto di chiaroscuri, che si sceglie di intraprendere e che ti segna per sempre.”
Questo libro è arrivato forse troppo tardi per quanto mi riguarda, nel senso che gli spunti che ritengo più interessanti li avevo già colti di persona alle tue serate, in particolare a quella di presentazione de “Solo il vento”.
Detto ciò nelle pagine che hai scritto sono racchiuse, per chi le sa cogliere, alcune verità che chi ama la fotografia, quella di montagna in particolare, si trova a doverci fare i conti, prima fra tutte il tempo.
Quello che ho apprezzato, anzi no, quello che apprezzo di Alberto Bregani è la coerenza che lega il pensiero e le azioni. Capii subito in quel lontano febbraio del 2013 che eri una Persona speciale, una di quelle persone che non solo hanno le idee ma che sanno come realizzarle all’interno di un contesto che è prima di tutto di rispetto verso se stessi.
Questo libro credo che rifletta proprio questo tuo modo di porti di fronte alle sfide, un modo che forse stride se confrontato al contesto nel quale viviamo oggi, ma che in fin dei conti è il tuo modo e di questo ti va reso grande onore.
Un abbraccio Filippo.
Filippo grazie a te per queste parole che mi hanno emozionato. Una volta scelto un sentiero, dopo averne ponderato la scelta, è bene seguirlo, se si pensa che conduca verso ciò che senti essere giusto. E “giusto”, in questo caso, è ciò che ti rappresenta e che senti poter esprimere al meglio per te stesso e per raccontarlo a coloro che avranno la cortesia, forse il piacere, di ascoltare. Mi fa piacere questo mio agire ti sia arrivato. Un caro abbraccio e grazie ancora. Spero di incontrarti da qualche parte, magari proprio tra cime e sentieri 😉 Alberto
Che dire?
Ho aspettato che uscisse questo libro, queste riflessioni per un viaggio nelle montagne. Per scoprire cosa gira nella mente di Alberto quando prepara lo zaino, quando valuta il meteo per una escursione anche piccola.
Mi accorgo di arrabbiarmi e anche molto se durante i miei lavori che se qualcosa non va secondo i piani; mi accorgo di avere il cuore scuro e buio, ma non quando vado in montagna. Lì tutto si apre e si scopre per cosa vale veramente la pena di preoccuparsi.
La pioggia ne è parte e anche se i pochi giorni di vacanza dovessi trascorrerli guardando piovere dalla finestra, continuerei ad accettare l’ennesimo insegnamento che la natura vuole impartirmi.
E questo insegna anche Alberto: il rispetto prima di ogni cosa.
Ho figurativamente divorato ogni singola parola, fatto mia ogni frase in attesa di portare presto il libro oltre i 2000 per riportarlo in un certo senso a casa.
Per quanto mi riguarda un sincero e caloroso grazie in attesa di dirtelo di persona anche in occasione di qualche weekend.
Grazie
Emanuele
Emanuele, grazie mille. Che belle queste tue parole. Scusa il ritardo ma ero in giro, casualmente, “tra cime e sentieri” 😀 Se passi per campiglio ad Agosto fai un fischio. Per ora un caro saluto e grazie ancora.
Questo libro riconferma la disarmante bellezza delle cose semplici spesso a portata di mano ma per questo a volte quasi scontate da diventare invisibili troppo presi dal raggiungere una meta. È un libro di fotografia che va al di là della fotografia…perché oltre lo scatto qualcosa rimane sempre di questo andare per sentieri…ed è sicuramente qualcosa di bello…
Grazie,
Sara
Finito ora Alberto. Mi ha tenuto compagnia con una leggerezza inaudita. Ma senza mai cadere nello scontato. Anzi, con un ritmo assai vivace pur nelle vesti di saggio. Leggere di esperienze così familiari (parlo di tutto ciò che vi è di fotografia, più che delle altitudini che osservo da impari) permette di riconoscerti in esse e crea una sorta di empatia anche nei confronti di ciò che vi è attorno di non noto. È avvincente a suo modo. E tu scrivi un gran bene delle tue cose, ma questo lo sai di certo, si capisce dalla sicurezza della narrazione. Io credo sia positivo, sottintendo. Peccato finisca così in un soffio, come dici andarsene le tue nubi. Grazie mille, ci voleva.
Eugenio, che dire. Ti ringrazio infinitamente per queste tue parole che mi emozionano e mi onorano. Sono molto felice tu abbia ritrovato un po’ di te stesso tra le mie pagine. Mi spiace che il libro sia finito “troppo presto” ma preferisco sia così, come una suggestione che resta sospesa nel tempo e dentro di noi, fino a quando non riprenderà a vivere dentro altre righe, altre pagine. Magari un nuovo libro. Chissà. Grazie ancora e a prestissimo. Con amicizia, Alberto. 🙂
Ciao Alberto ,ho ripreso in mano negli ultimi giorni riviste che avevo da parte con tuoi scritti e immagini , e non so quali delle due affascinano di più. Ho comperato e letto lituo libro La Montagna in chiaroscuro , aperto il libro cercavo immagini splendide e spiegate che non c’erano, ma dopo poche righe ho capito che nel libro c’è di più , la sensibilità dello scritto E’ la fotografia E’ la montagna vista vissuta amata e infine fotografata. Chi legge questo libretto non può far altro che amarla, chi la amava da prima la vedrà con occhi piu attenti e consapevoli . Io che ci vivo ( Dolomiti orientali ) e la fotografo da semplice appassionato , per quanto il tempo mi concede , sono grato a te che dai stimoli cosi profondi per ricercare il bello che La Montagna sa dare.
Alle volte esco di casa poca strada con la macchina, zaino in spalla poca strada a piedi e come fai tu ; amo andare in un posto e lasciarmi sorprendere da quello che la natura sa dare.
Dalle mie parti si dice Detelpai …..Grazie infinite Alberto
Alberto
Alberto, ti ringrazio di cuore per questo tuo pensiero:
Hai ragione, niente immagini, fotografie. Giusto le parole per provare a portare le persone dentro il mio mondo, dietro la macchina fortografica. Felice ti sia piaciuto e ti ci sia ritrovato: Grazie a te, di nuovo e un caro abbraccio. Con rinnovata amicizia, Alberto 🙂
Ciao Alberto,
ho avuto il piacere di conoscerti a Budoia per il Biophotofestival (sono Roberto dello staff…) e dopo la tua apprezzatissima lezione e dopo averla rivista attraverso le slide che gentilmente mi hai mandato ti ho apprezzato “girando” per il tuo sito e con piacere ho acquistato e letto il tuo Piccolo saggio sul fotografare tra cime e sentieri. Leggerlo è’ stato un bel investimento del mio tempo. Per me è stato quasi come aver passato una giornata assieme a te per le tue montagne anche se spero di poter molto presto passarla dal vivo alla tua scuola di fotografia. Quando ho terminato la lettura mi sembrava di aver visto più foto che dopo aver sfogliato un libro fotografico. Complimenti per il lavoro (ed i lavori) fatto e per la forza con cui ci trasmetti i tuoi sentimenti.
A presto, Roberto
Roberto ciao, che gentile. Certo che mi ricordo di te, a fine conferenza 🙂
Ti ringrazio molto per queste tue parole e per il pensiero tutto. Mi fa piacere ti sia piaciuta la “giornata” insieme a me. Magari un giorno la vivremo dal vivo su qualche sentiero, non solo virtualmente attraverso le mie parole, seppure apprezzate. Ancora grazie e a presto! Con amicizia, Alberto