Si certo, mi piace Billy Joel. Non per nulla ho giocato con il titolo di uno dei suoi migliori pezzi di sempre per dedicare un post a un luogo nel quale entro in una dimensione mentale totalmente diversa: Vallesinella, Dolomiti di Brenta. Con le sue cascate basse, di mezzo e alte; con i suoi sentieri che portano fin dentro il cuore del Brenta, prima al Rifugio Casinei, regno incontrastato delle torte, poi a sinistra verso il Tuckett o verso destra in direzione Brentei, regno del grande Bruno Detassis.
Vallesinella è una piccola valle alla quale si giunge molto facilmente dal centro di Madonna di Campiglio, una dolcissima passeggiata di neanche un’oretta per arrivare al rifugio omonimo ( anche con navetta verde, a dire il vero, d’estate). E poi un sentiero che costeggia le sorgenti di un ramo del Sarca ( che nasce proprio dal Brenta, si unisce al ramo della Val di Genova e percorrendo tutta la Val Rendena arriva fino al Lago di Garda) e porta in altrettanti 40 minuti fino a un ambiente che dire fantastico è riduttivo: le cascate alte di Vallesinella. Torrenti che si scoprono essere altissimi, lassù in alto e poi scendono da destra, da sinistra, con salti di decine di metri, interrotti da massi, sassi, rami, mughi, rimbalzi scroscianti da non poter parlare per il rumore assordante. La parola non è ammessa. Non c’è bisogno. E un sentiero stile indiani e cowboys che le risale tutte attraverso scalini ricavati nella roccia, ponti in legno semi-sospesi e balaustre sui tornantini a proteggere gli estasiati camminatori da inconsapevoli salti nel vuoto, tutti intenti a guardare attraverso il mirino o il display di una macchina fotografica. Queste le cascate “turistche” di luglio e agosto.
Le mie per fortuna sono quelle di tutti gli altri mesi: quelle ghiacciate dei -20 invernali, quelle primaverili del risveglio del bosco, quelle di giugno ancora pienissime d’acqua e di una luce mattutina senza pari; quelle infine d’autunno dove tutto è piu che mai silenzio e i colori rimbalzano come in nessun’altro tempo dell’anno. Sono il mio rifugio per camminare insieme a me stesso e ai pensieri che rivolgo alla Montagna, sono la mia fonte di ispirazione, come del resto lo è tutto l’ambiente che mi circonda, mi sovrasta, mi abbraccia.
Vallesinella state of mind. E’ proprio così. Alle cascate e al rifugio Vallesinella si può arrivare anche attraverso un antico sentiero che parte all’altezza della partenza della telecabina dello Spinale e taglia il versante occidentale del Monte Spinale con un percorso praticamente pianeggiante, chiamato “Sentiero dell’orso”. Già, l’orso. Vallesinella è uno dei territori più apprezzati dagli orsi del Brenta, insieme alla Val Brenta, poco sotto Vallesinella. Chissà se a quest’ora ancora dormono o cosa… Sarà il caso di fare piano al prossimo passaggio. E colpo in canna, sempre. Ops, intendevo scatto pronto, sempre. Chissa mai che Bruno si faccia vedere… 🙂
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