Ok, approvata!

Primo scatto dell’ultima serie di foto che andranno a completare il libro. Ne condividerò un po’ qui, come promesso;  non proprio tutte tutte ovviamente, altrimenti poi svanisce l’effetto sorpresa… Però quanto basta per farvi dire  quando avrete il libro in mano ( l’avrete vero?! … 🙂  “ah, si vero..questa me la ricordo; uh..questa! …etc etc | Ok, la foto  qui postata è stata fatta in rientro da quella sessione di foto a cascate e cascatelle varie che avete potuto vedere in questo video ( a chi manca lo potrà fare ora). Nell’ultima parte della strada che collega Vallesinella a Campiglio ( in rientro, a scendere) c’è un bosco “misto”, larici, faggi… molto bello, rado, ideale per farci entrare i raggi di sole belli bassi, tipici da tardo pomeriggio; non di facile gestione a livello di esposizione perchè la luce arriva dritta orizzontale sui tronchi chiari ed è molto potente.

Come ho detto su Facebook, ho faticato non poco a trovar l’inquadratura perchè questo gruppo di faggi saliva dalla parte scoscesa del prato da sotto del sentiero.  Quindi se stavo sul sentiero me li trovavo già a metà tronco, altezza occhi; se mi spostavo per cercare la giusta inquadratura verso la loro base mi toccava scendere nella riva sottostante il sentiero bella in piedi e scivolosa, senza possibilità di appoggio alcuno;  inoltre sarei stato troppo basso rispetto a quanto volevo fotografare. Alla fine ho optato per una soluzione acrobatica ovvero salire sopra quello che avevo davanti,  saltandoci sopra dal sentiero,  appoggiandomi poi con la schiena una volta su e puntando i piedi verso la pianta appena di fronte e, stile camino, risalirla per qualche metro. Il tutto con l’Hasselblad in mano… rrrrrissschioo!  Sistematomi alla meglio, cercando di non volare e allo stesso tempo stare il più fermo possibile, ho ricercato la composizione verso quelle davanti a me e ho scattato. E’ andata. A trovare il pelo nell’uovo il fuoco non è precisissimissimo (leeegermente perde il fuoco sulla parte più esposta – luminosa – della seconda pianta da dx) ma rimanere fermo con macchina al petto e stabile era veramente un’impresa. Tenuto conto di tutto ciò posso dire di essere molto soddisfatto di questo scatto, lo ricercavo da molto. Sono felice che questa fotografia possa essere parte del libro. Che dire dunque: approvata! 🙂

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