Penso che il “rifugio di montagna” non sia solamente il punto di arrivo o di partenza di un’escursione o di una via alpinistica. Penso sia e debba essere, prima di tutto, il luogo dove celebrare “lo sguardo”, inteso come “atto del guardare e dell’ammirare”. Penso che quando si è lassù, qualunque sguardo si abbia sulle montagne che si hanno di fronte e intorno, per tutto ciò che queste ci restituiscono in termini di emozioni e sensazioni, debba essere apprezzato in tutta la sua grandiosità. Che sia un giorno di sole o di neve, di pioggia o di nebbia, non ha importanza. E non abbiate paura delle nuvole, imparate a conoscerle: sono il carattere mutevole di ogni montagna, danno loro sapore e significato. Salite dunque ai Rifugi, apprezzatene il cammino e, una volta arrivati, fermatevi se potete, guardatevi intorno, nel silenzio. Tutto ciò che vi serve per sentirvi bene sarà già dentro lì. In quel vostro sguardo. -|
Una breve riflessione, in questo scorcio di fine stagione, per inviare un saluto e un ringraziamento a tutti i rifugisti che, ogni anno, con il loro lavoro, i loro sacrifici e la loro passione, ci permettono di vivere la montagna al meglio, sia che la si frequenti per lavoro, per passione o per piacere. O, perchè no, per tutte e tre le cose messe insieme (come me). – Alberto Bregani.
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06.45am. Sguardo dal Rifugio G. Segantini Val D’Amola |
©AlbertoBregani 2015
è vero il segreto è dentro allo sguardo, le nuvole decorano i declivi.
Grazie per il commento 😉 Concordo.
grazie a te per il bell’articolo. molti vanno in alto solo per i limpidi panorami, ma si perdono la gioie della mutevolezza atmosferica che puoi incontrare ad ogni passo.