Cari amici, un altro appuntamento con questa “rubrica” che definirei più che saltuaria, ma che ogni tanto riappare, a seconda delle occasioni che mi portano a rispolverarla. L’ultima, la più recente in ordine di tempo, proprio ieri sera al termine di una splendida serata durante la quale sono stato ospite del Lions Club e del Club Alpino di Belluno con il mio ormai noto “Sublime Tour“. Bellissima e emozionante serata alla quale dedicherò a breve un post apposito. La merita di certo. Venendo alla nostra rubrica, ieri sera, dicevo, ho omaggiato una bravissima amica fotografa della stampa della fotografia protagonista di questa “puntata”, immagine che alcuni di voi conoscono e che si intitola “water & stones“. Come molte volte succede, in questi casi, le ho raccontato come è stata realizzata e mi pareva antipatico lasciare fuori da questo racconto tutti voi che così affettuosamente mi seguite da tempo. Ecco dunque il breve report di quanto le ho detto
Water & Stones. The Story
Dietro il Rifugio Segantini, in Val d’Amola, uno splendido nido d’aquila sotto Cima Presanella, dalla parte della Val Rendena, che guarda dritto in faccia le Dolomiti di Brenta, c’è un area che per coloro che amano cascate, cascatelle e specchi d’acqua, è un vero paradiso fotografico; Io, ovviamente, non sono da meno. Quel giorno di Giugno di acqua ce n’era veramente molta. In questo caso le opzioni, va da sé, sono tante. Comunque sia, dopo aver trovato ciò che pensavo potesse essere interessante, ho iniziato a comporre e ho tirato fuori la foto di sinistra ( Location) che, per quanto mi riguarda, rimane uno scatto molto buono e quindi infilato di diritto nel catalogo “acqua_ufficiali“. La situazione era però molto stimolante; continuavo a girare intorno e su e giù e a fianco di questa particolare “rapida” e ai suoi sassi. Pensavo avrebbe potuto starci anche qualche composizione piena, magari lavorando con la mente e l’occhio su un quadrato ipotetico dentro quella zona. La mia idea era cercare (e trovare) una diagonale che tagliasse il quadrato classico, con acqua da entrame le parti pur mantenendo un certo movimento; nel senso non solamente acqua poi sassi poi acqua. Non ci misi poi tanto, cambiando lente, da 80 a 150 per avvicinarmi di più al soggetto, a cercare la composizione che volevo (Vision) e che poi ho “lavorato” con un big stopper da 10 stop (Execution) e che qui vi riporto nella sua “ambientazione” naturale ovvero com’è al 100% dentro il telaietto originale Hasselblad ( li vedete i due triangolini sul bordo verticale sinistro di ogni negativo?) proprio per farvi vedere che non c’è alcun crop e che la foto è stata composta esattamente così. Come volevo fosse. Nel caso vogliate vederla (l’originale, intendo) con maggiore qualità QUI avete una scansione ad alta risoluzione con Imacon Flextight 848 CCD. CIAO!! alla prossima 😉
Io e Franco, malgrado ce lo fossimo promesso, non abbiamo potuto esserci ieri sera. Il nostro pensiero però era con te. Guardando le tue belle foto ci siamo ugualmente. Carissimi saluti.
Luciano
Ciao Alberto, complimenti per i tuoi scatti e per il blog, è molto bello. Sono un appassionato di outdoor e continuerò a seguirti! Ciao, Fabrizio