IR: seriously speaking…

Rolleiflex 3.5T / Efke IR820 / IR filter

Si dice molto (especially dalle nostre parti, I mean Italy, sia chiaro..) che la fotografia a infrarossi sia cosa sdolcinata, stucchevole, zuccherosa etc etc. Certamente è una lama di coltello, moooolto difficile da gestire e non è facile evitare il classico effetto esageratamente mieloso. Penso dunque che per la maggior parte delle volte sia la classica storia della volpe e dell’uva… di chi ha provato “un rullino” e non ci ha preso. Perchè per fare fotografia IR ci voglio mesi e mesi di studio, di allenamento sulla visione del paesaggio, di ricerca di equilibrio compositivo non solo nella sostanza delle cose e dei soggetti e della loro disposizione nel frame, ma anche nel comprendere e “pre-visualizzare” quello che sarà l’effetto infrarosso che deriverà dal verde presente ( il famoso bianco ben visibile in questa foto). Poi ancora che la composizione non sia troppo pieno o troppo vuoto, che sia ben distribuito nel fotogramma, che non sia troppo bianco o “cotonoso” o “soffice” in troppi punti, lasciando neri pieni in altri; e ancora che sia ben definita, incisa, presente e abbia il giusto sharpening e contrasto. Ritengo quindi la fotografia IR ( che sia fatta con hasselblad o Holga, doesn’t matter..) un filone molto molto interessante, che ognuno dovrebbe approfondire in quanto fonte di insegnamento di un sacco di cose che poi potrebbero venire utili in altre situazioni, sempre parlando di fotografia di paesaggio, di gestione della luce, di rifrazione dei colori, di filtri e loro opposti etc etc. Mi sa che questa estate un carico di rullini sarà certamente EFKE IR 820 con filtro IR Rolleiflex da abbinare a una stratosferica Rolleiflex Biottica 3.5T ovvero la coppia che ha prodotto lo spettacolo qui sopra (cliccate pure la foto per ingrandirla…) Fateci un pensierino… all’IR intendo. Imparerete certamente qualcosa con muy divertimento e un pochito de paziensa: ah si si si.. 🙂 Ciao!

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