Parole autorevoli


Critici, giornalisti, scrittori, storici, alpinisti.
Le “firme” che hanno omaggiato la mia fotografia e che ringrazio sentitamente per le loro parole. Qui invece una breve rassegna stampa di quanto uscito sul mio conto negli ultimi tre anni. Buona lettura

golin180| Fotografie tra silenzio e Anima |
Alberto Bregani ovvero la fotografia di montagna in purezza. Vero biancoenero in pellicola, medioformato 6×6. Rolleiflex o Hasselblad. Fotografia come interpretazione di vibrazioni da recepire e mettere dentro ogni singolo fotogramma che si ha a disposizione nel medioformato. I suoi scatti sono essenziali, puro e potente bianco nero dalle mille sfumature, rigorosamente in pellicola; sono un omaggio a quella Natura “che ci atterrisce ma allo stesso tempo ci attrae” e alla quale dobbiamo rispetto assoluto. Sono, infine, accorato invito alla preservazione e conservazione del meraviglioso Patrimonio che ci è stato donato affinché tale rimanga. – Augusto Golin, scrittore, storico dell’Alpinismo, Direttore programmazione cinematografica Trento FilmFestival


| Missione della Fotografia |
Osservando le fantastiche fotografie di montagna (in montagna) di Alberto Bregani, ognuno di noi dischiude le porte di un mondo amabilmente rappresentato, accede a una teatralità visiva che esclude qualsivoglia ambiente circostante, per dare esistenza alle sole immagini. In una suggestiva sequenza temporale, dal soggetto alla sua abile rappresentazione, dal vero alla sua immagine, i passi compiuti da Alberto Bregani diventano nostri. Guardatele bene queste fotografie (poesie). Indipendentemente dal soggetto-pretesto, come anche allineati al soggetto-pretesto, quando le osserviamo, queste fotografie valgono per tutto quanto ciascuno di noi trova in se stesso.
 Missione della fotografia. – Maurizio Rebuzzini, Docente di Storia della Fotografia all’ Università Cattolica Sacro Cuore ( Bs); Direttore di FOTOgraphia | Dalla prefazione del libro. ( ph. Marco Cavina)


smargia
| Dentro, non davanti |
Dentro e non davanti, fa la differenza. Questo è un viaggio fotografico faticoso, nel senso che è costato la fatica e la giogia della camminata, dell’arrampicata, letteralmente in mezzo alle Dolomiti di Brenta. La tradizione della foto di montagna è rispettata e aggiornata, l’approccio è “tra l’occhio e il passo”, il secondo gira attorno alle cime e il primo lo segue, le fotografie in bianco e nero, quasi tutte nel quadrato Rollei, entrano ed escono dallo spazio definito dalle montagne. – Michele Smargiassi, giornalista, saggista, storico della Fotografia – Repubblica.it


torchio| Reinterpretare la grande Montagna |
Il risultato della ricerca fotografica di Bregani è un viaggio (non ordinario) con l’occhio a pareti che credevamo di conoscere e che scopriamo diverse, su cenge già percorse eppure a noi del tutto nuove, lungo sentieri che ricordiamo perfettamente, ma che nelle declinazioni della scelta in bianco e nero sembrano perdersi in una sorta di infinito cromatico […]  Alberto Bregani, con la sua fotografia, ha deciso di andare a cercare – trovandoli – i significati della grande, complessa montagna: luce e neve, nubi e rocce, profili, momenti, sguardi unici. Un cammino di (ri)scoperta che aggiunge il nome dell’autore a quello dei migliori interpreti della montagna che lo hanno preceduto. – Fabrizio Torchio,  giornalista trentino e autore di grande successo di libri di montagna. (Recensione completa, qui )


bizzarro

| Un lungo lavoro di grande ricerca |
“Ancora di Brenta qui si scrive, anzi si guarda. “Dentro e fuori le cime. Dolomiti di Brenta: tra l’occhio e il passo ” è il risultato di un lungo lavoro di grande ricerca di Alberto Bregani. Non una raccolta di fotografie scattate in occasione di qualche gita e poi messe insieme, ma un reportage durato molte stagioni, realizzato in pellicola con macchine di medio e grande formato, rigorosamente in bianconero. Non è facile fotografare le montagne, loro sono in alto e noi da quaggiù cerchiamo di imprigionarle in un quadratino di materiale sensibile. Nella gran parte delle immagini le cime sembrano così sfuggirci, coricarsi all’indietro. Per ridarne all’osservatore la maestosità occorre lavorare come nelle foto d’architettura, usare obiettivi e camere decentrabili, costosi, pesanti e non facili da utilizzare. Bregani, esperto fotografo non solo di montagna, ci restituisce un Brenta credibile e allo stesso tempo di sogno, il bianco della roccia e le nuvole, i boschi sterminati che circondano il gruppo alla base e le acque impetuose . Un volume di grande formato e prezzo accessibile prefato da Maurizio Rebuzzini, con i testi di Roberta Bonazza e la collaborazione di Sandro Vidi, pubblicato da Il Margine dopo alcune mostre e una scelta che nasce pure dal blog “Montagna e fotografia”, cui si può accedere da www.albertobregani.com. ” – Leonardo Bizzarro su RSera – Repubblica Sera 2013 | Copertina e recensione Clicca


fotographia| Equilibrio e armonia |
[…] Realizzate con apparecchi medio formato 6×6, queste fotografe sono formalmente ineccepibili, tanto da ribadire ancora, e mai in eccesso, il sottile e consistente rapporto che collega il contenuto alla propria forma (necessaria): da e con il pittore russo Vasilij Kandinskij, creatore della pittura astratta, che percepiva la realtà come un’immensa partitura musicale nella quale ogni suono, ogni strumento, avesse un colore e una forma e il tutto fosse armonicamente amalgamato. La questione della “forma”, come ricerca di equilibrio e armonia, è stata sempre al centro del suo processo di maturazione artistica. In questo senso, l’intero progetto di Bregani – Dentro e fuori le cime. Dolomiti di Brenta: tra l’occhio e il passo – è addirittura esemplare, sia nella sua edizione in raffinata e convincente monografia, sia nel corso degli incontri e delle conferenze a tema svolte dall’autore, durante le quali i partecipanti raccolgono per quanto loro utile e necessario: gli alpinisti portano a casa magistrali interpretazioni dei luoghi amati (e conosciuti); i fotografi fanno tesoro di una esperienza pratica. […] – Angelo Galantini, redattore della prestigiosa FOTOGraphia – Qui il pezzo completo (6 pagine) 

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