Come presentare una fotografia

Come presentare una fotografia

Prima di iniziare a leggere –
Ogni soluzione indicata in questo tutorial è frutto delle mie esperienze e non intende essere regola da seguire per alcuno. Ci sono altri 2635 modi per fare questo per altrettante 2635 situazioni. Quella qui indicata è la mia; un giusto balancing tra qualità, praticità ed economicità. Poi, se dovrete esporre al MoMa o, come il sottoscritto, allestire delle mostre vere e proprie, allora magari ne riparliamo…

testo altern

Hullo! Do you like…

Hullo. Do you like my photographs?

Mostrare le proprie fotografie agli amici, avere la fortuna di esporle a una mostra, darle in pasto a un lettore di portfolio, mostrarle al pubblico, in sintesi, è forse il momento più importante dalla realizzazione dello scatto in poi. Importante nel senso “ecco, quello che vedete è la summa di tutto il mio lavoro, pensiero, capacità tecnica, cultura, filosofia, anima, modo di vedere…” Per dirla in 5 parole, “ecco, questo fotograficamente sono io“. Non è certo cosa da poco. Tutto ciò merita la massima attenzione e la massima cura nel capire come dare dignità a quanto detto e come predisporre al meglio dal punto di vista visivo colui/coloro che vedranno le foto.

Ppt 50x50cm per foto 30x30cm

PRIMA FASE
Passepartout & Materiali

Ci sono alcuni sistemi per fissare la foto al ppt, più o meno laboriosi.  Dopo averli “girati” un po’ tutti ho fatto la media tra costo, comodità, qualità espositiva, tirato una riga e fatto il totale. Personalmente presento – e poi archivio allo stesso momento – le fotografie che ritengo veramente valide e degne di una stampa (che costa…- btw) montate su passepartout di cartoncino acid free con anima bianca, spessore 1,3/2,8mm, taglio 45° e fondo o rinforzo di supporto non solo per sostenere meglio la foto ma anche per ridurre gli effetti di curvatura del cartoncino con i vari sbalzi di temperatura. Poi ognuno, in base a cosa deve farci con la foto, se archiviazione o esposizione, potrà scegliere la misura sia della stampa che del passepartout che ci sta intorno e poi decidere se di colore bianco naturale, crema o nero in base al soggetto delle foto (colori o bn). La foto verrà fissata poi al passepartout mediante degli adesivi di nuova generazione ( che si attaccano e si staccano senza problema alcuno) oppure, come in questo esempio, scotch di carta quello tipico da carrozziere o pittore per poterla poi staccare più facilmente dovesse essere necessario ( ! Attenzione però che anche questo tipo di fissaggio se lasciato per lungo tempo tende poi a cristallizzarsi e quindi la rimozione senza traccia sarà sempre più difficile – Inoltre, e sempre nel tempo, pian piano potrebbe ingiallire anche la porzione di fotografia con la quale viene a contatto. Stiamo comunque parlando di anni) . Infine passepartout + foto verranno uniti al cartoncino di supporto mediante scotch biadesivo più o meno potente a seconda di cosa debba servire il fondo ovvero chiudere definitivamente la foto oppure sostenerla solo per un breve periodo per un’esposizione altrettanto breve. Ok detto questo passiamo al montaggio.

Scoth entrambi i lati. Colla verso di noi

Montaggio
Partendo dal presupposto che il buco del ppt sia stato fatto fare su misura della foto è consigliabile avere sulla foto anche un bordo bianco di almeno 2cm da utilizzare per poterla meglio lavorare e applicare al ppt e soprattutto non mangiarci un pezzo di fotografia – In sintesi non stampatela “al vivo” . Ecco dunque  la sequenza da seguire dopo aver pulito /protetto il piano di lavoro:
1) Posizionare la foto sul tavolo, soggetto verso di voi;
2) posizionare due pezzettini di scotch a metà dei due lati della foto (dx/sx come nella foto) attaccandoli da dietro ovvero pronti a ricevere il ppt;
3) prendere e posizionare il ppt sopra la foto, che entri perfettamente nel buco predisposto ad accoglierla e praticare una pressione in corrispondenza dei due pezzettini di scotch cosi da farli aderire al ppt

Posizionare il ppt

Fare aderire bene lo scotch

4) dopo aver ben fissato il ppt alla foto iniziare a posizionare lo scotch di carta sl bordo  della foto tenendo ben fermo con il pollice il capo dello scotch che si è fissato per poi tenderlo nel migliore dei modi. Questo perchè la foto non deve presentare rigonfiamenti o piccole pieghe che nel corso del tempo potrebbero rovinarla. Tutto ciò necessiterà di un po’ di allenamento e manualità che con il tempo verranno sicuramente. Un consiglio è provare le prime volte con un semplice foglio di carta bianca al posto della foto.

A nice portfolio

FINE PRIMA FASE
Presentazione / Archiviazione

A questo punto  la nostra prima fase potrebbe essere terminata. Per una semplice  archiviazione delle nostre stampe ( da riporre in un’apposita scatola anch’essa possibilmente  acid-free) o per la preparazione di un portfolio da far leggere a qualcuno,  quanto descritto è molto più che sufficiente. E’ una “signora” presentazione che denota amore per il proprio lavoro e mette chiunque nelle migliori condizioni per valutare i vostri scatti. Valorizzerà moltissimo da punto di vista estetico ogni vostra foto.

Rinforzo parziale fissato

SECONDA FASE
Fondo di rinforzo (opzione)
Per rinforzare e dare maggior robustezza a tutto il vostro lavoro ci sono di base due possibilità:
1) rinforzare la foto in corrispondenza del buco del ppt ;
2) rinforzarla per tutta la misura del ppt con un fondo vero e proprio, possibilmente dello stesso colore e materiale del ppt ( leggermente più costoso). Nel secondo caso è abbastanza intuibile: esempio con un ppt di misura 50x50cm si prenderà un rinforzo in cartone della stessa misura e lo si attaccherà mediante scotch biadesivo / colla per carta e per tutta la lunghezza del perimetro stando bene attenti a posizionarlo bene. La carta ad un certo punto inizia a “tirare” rischiando di incurvare leggermente tutto l’impianto. Nel primo caso invece se il buco della foto sarà stato grande es. 25×25 si taglierà un rinforzo di misura 28×28 per andare a coprire totalmente il buco ma avere un po’ di spazio per fissarlo al passepartout mediante scotch di carta (NON biadesivo). Entrambi i sistemi vanno bene; ma mentre il parziale va bene per un rinforzo temporaneo o per archiviazione ( dovendolo poi magari rimuovere) quello totale è indicato per mostre di lunga durata ( 1-2 mesi).

RICAPITOLANDO
Elenco materiale necessario

Firma e dati vari

Ricapitolando: per montare ed esporre le vostre migliori fotografie ( io parlo per me e quindi di biancoenero..) questo è quanto vi serve:
1) Passepartout cartoncino misura a vs scelta e relativo foro interno, di spessore 1,3mm o 2,8mm, acid free, bianco naturale, taglio 45°; potete farveo fare da un corniciaio. Oppure cercare online chi li realizza  della misura che preferite
2) Scotch di carta / Scotch di nuova generazione adatto allo scopo;
3) Scatola da archiviazione bella rigida con apertura a coperchio o a libro, possibilmente acid-free, che trovate sempre online nei siti di forniture per fotografia o, se di grande misura (tipo 50×50), potete far fare a chi realizza questi articoli  (solitamente cartolerie con laboratorio)
PS. Dimenticavo:  nel caso di una mostra o anche di un omaggio, prima di chiudere tutto con scotch et similia, non dimenticatevi di firmare il retro della foto e riportare i dati di scatto e di stampa. E’ importante per chi lo riceve. Questa modalità – preciso – NON ha valore ai fini collezionistici che invece necessitano di tutt’altra procedura che se vorrete un giorno vi spiegherò. Questi dati (e firma) vanno scritti solitamente con una matita punta (mina) 2B. Nel mio esempio l’ho fatto con una punta fine perchè fosse più visibile.

Esposizione “privata”

Esposizione “privata”
Concludendo: ad ogni buon conto montare una foto che merita su un passepartout è la cosa migliore che possiate fare: per darle maggior lustro, importanza, bellezza, valore etc ect. Se poi a casa avete qualche spazio libero dove poterle posizionare con una semplicissima cornice nera potrete far diventare casa vostra una speciale Galleria d’Arte dove presentare una vostra esposizione privata. E la soddisfazione sarà tutta vostra. Sperando di esservi stato utile sono a vs disposizione per ogni vostro dubbio ok? Ciao!

Ci sono 15 commenti

  1. maurizio

    come si può firmare il retro di una foto? con pennellino basta inchiostro nero o spande? e con un pennarello? mi piacerebbe un pennarello con punta piatta da calligrafia ma quale?
    grazie

    • Alberto Bregani

      Ciao Maurizio
      di regola non si firma con un pennarellino bensi con una matita rigorosamente “2B”

      Comunque sia il pennarello migliore per questo tipo di operazione è un indelebile per carta fotografica che chiedi
      in un qualsiasi negozio di materiale per ufficio ( cartoleria evoluta)
      Quando non uso la matita il mio è uno STABILO OHPen Universal Permanent nero con punta “F”

      Ciao!
      A

  2. mara

    Ciao Alberto, stavo leggendo il tuo post per un’esposizione di foto che dovrei fare a gennaio
    volevo ringraziarti per i consigli utilissimi (come al solito) che ho trovato qui.
    Mentre ti leggevo mi ricordavi qualcuno…vado per lasciare il commento e leggo Alberto Bregani..”lo stesso alberto bregani di facebook, nooo”
    a dimostrazione che chi è forte lo in tutto quello che fa!
    grazie per le info qui, e quelle su FB.
    è stato un piacere rincontrarti,
    Mara (trukke trù / nanart)

  3. Luigi

    Ho letto con interesse questo post.
    Domanda banale : e per quanto riguarda una nota sulla foto? quando mettere i dati di scatto? il nome dell’opera o quando non mettere proprio nulla?
    Mi interesserebbe il tuo parare.
    Luigi

  4. reflex

    ciao Alberto,
    ho una domanda da farti: usare lo scotch da carrozzieri per il fissaggio della stampa, non può creare problemi alla stampa stessa, dato che lo scotch non è acid free ?
    grazie

    • Alberto Bregani

      Ciao Reflex 😉
      guarda, ovviamente ci sono altri sistemi di applicazione, magari anche migliori ora visto che il video è di qualche anno fa. La mia è stata una scelta totalmente personale perche con lo spray mount non mi trovavo bene. Lo scotch certamente non acid free però conta che lo applico non direttamente sulla stampa ( certo, sul retro) ma sul bordo bianco quindi al limit poi rifili il pezzetino utilizzato e torna tutto normale. Poi a seconda di dove posizioni la stampa ( se solo sul passepartout o in cornice) puoi decidere di applicarlo solo sugli angoli in misura molto minore che non come vedi dal video dove lo applico su tutto il contorno. Ho verificato proprio in questi giorni una delle stampe con passepartout e togliendo lo scotch da questa è rimasto qualche “pelucco” o residuo ma la stampa non ne ha risentito per nulla. Nel caso tu avessi qualche nuovo suggerimento ben venga. Per ora grazie della domanda. un saluto Alberto 😉

    • Alberto Bregani

      Ciao Luca 😉 Grazie per la domanda. Guarda, la questione è sempre complessa perchè le variabili (e le opzioni) possono essere molte: il tipo di soggetto, quando grande è la stampa ( e quindi quanto largo vuoi che sia il pptout per darle importanza), quanta luce e che tipo di luce illumina la stampa etc.. Ora, senza sapere /vedere le fotografie è difficile per me poterti dare una risposta; però posso dirti che per il 90% dei casi il pptout è sempre bianco naturale ( che sarebbe un crema leggerissimo): la variabile è appunto la larghezza del pptout che diventa alla fine uno strumento creativo da utilizzare al meglio per valorizzare la fotografia e per sottolineare il racconto. Ho visto mostre di fotografie 15x15cm con pptout neri grandi 50x50cm perchè l’autore voleva portare l’occhio del visitatore “dentro” la fotografia. Nelle mie fotografie di paesaggio invece – sempre molto grandi – il pptout è rigorosamente bianco naturale perchè a me piace che la foto “respiri”, mentre il nero difficilmente ti permette questo. Se poi è una serie di fotografie messe in fila il nero può risultare anche pesante alla vista. In sintesi, non c’è risposta. La risposta sta in te e nel modo in cui tu “senti” queste fotografie vadano esposte. Il pptout infatti non è un “accessorio” ma diventa parte della fotografia e quindi del racconto che tu vuoi che esca. Ok ora che ti ho incasinato ancora di più ti saluto… 😀 Però – a parte gli scherzi – se hai bisogno fammi sapere. Sono qui 😉 Un salutone e buon lavoro (e fammi poi sapere la scelta!)

      • Luca

        Buongiorno Alberto, grazie per la tua gentile e pronta risposta, io ho quasi sempre usato i passe-partout neri sia per mostre che per i concorsi fotografici, però sinceramente leggendoti e vedendo qua e là ho notato una prevalenza del bianco naturale sinceramente da respiro alla fotografia, mentre il nero un po’ l’ammazza,diciamo in linea di massima, solo alcune fotografie vengo valorizzate con il nero.
        Io ho montato dei BN in A4 di reportage sul bianco 40x30cm da spedire ad un concorso e sinceramente sono molto soddisfatto , le foto le ho stampate io con una Canon Pixma 1 Pro su carta Canson Baryta e devo dire che fanno un’ottimo effetto…speriamo in bene.
        Naturalmente volevo compiacermi per i tuoi lavori sono semplicemente splendidi e le location anche di più.
        Buon proseguimento Alberto e buona luce.

        Grazie, alla prossima
        Luca.

  5. Loris Tagliazucchi

    Buongiorno Alberto,
    sono in procinto di allestire la mia prima mostra, parliamo di 15-20 stampe tutte BN di paesaggi urbani, le stampe saranno tutte 40×60, chiedevo quale misura di passpartout mettere.
    Il colore sarà rigorasamente bianco, non so solo quanto spazio lasciare per il bordo bianco, pensavo di 15-20 cm per lato.
    Come fissaggi può bastare, prevedendo anche fondo di supporto, scotch da carrozziere?

  6. Marcella

    ciao Alberto,
    sono una grande fan delle “mie” dolomiti e delle tue fotografie.
    Vorrei chiederti un’opinione. Per un’esposizione di fotografia e pittura (olio su tela senza cornici) ho pensato di stampare le foto BN su forex spessore 1 cm, dim. 60×40 cm. Questo tipo di supporto mi sembra più adatto in questo caso a dare adeguato risalto alle foto affiancate alle tele, rispetto alla stampa su carta. Cosa ne pensi?

  7. Anna

    Ciao, anche se il post è vecchio ti pongo una domanda.
    Per fini collezionistici ( mostra in galleria) che tipo di procedura devo usare per firmare le stampe sul retro?

    Grazie
    Anna


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