Quando il cielo impazzisce

Quando il cielo impazzisce, io mi siedo. Con le gambe a penzoloni sopra qualche strapiombo sento il vento muovere le nuvole; guardo le gracchie fare a gara di planata, prender quota in pochi secondi e scomparire. L’aria si fa fredda e l’erba è luce e poi ombra, poi ancora luce e di nuovo ombra. Cumuli bianchi e neri insieme a cirri sottili vagano velocissimi nel cielo a caccia di vette da nascondere, poi si fermano, si incrociano, si fondono, spariscono, si riformano. Spettacolo esclusivo questa sera. Penso all’ora tarda, alla luce proprio davanti a me, bassa e potente. Un po’ nascosta però, un po’ attenuata; giusto un controluce accennato, così potrebbe andare bene. La Presanella fa capolino proprio lì in mezzo, nel centro del centro; sotto, i prati a chiazze riluccicano. Mi daranno profondità. E quelle piccole valli, là a destra, e di fronte a me. Anche loro le vedo in mezzo ai giochi di luci e ombre che le nuvole proiettano da sopra. Sarà meglio decidersi: quando il cielo impazzisce è un’eternità che dura un secondo e chissà poi quando ritornerà. Portiamola a casa, questa immagine. Un giorno racconterò di quella sera, quando il cielo impazzì.

Ci sono 0 commenti

  1. balpa

    Quando il cielo impazzisce ascolto il frusciare del vento, il profumo dell’aria di montagna, osservo la natura che mi circonda provando una impagabile sensazione di pace dentro.

  2. Luciano Catozzi

    Foto stupenda, ti faccio i complimenti anche per il sito su cui vengo a curiosare di tanto in tanto.
    C’e’ anche l’occhio dell’eterno un poco piu’ a destra della Presanella!!
    Ciao

  3. roberto pedrazzoni

    quando il cielo impazzisce, ed è già una fortuna rendersene conto, sei risucchiato in un viaggio di contrasti potenti, grazie Alberto di avermi ricordato questa sensazione.


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