Il tempo dell’attesa

Loro sono là. Le vedo, le sento. Mi ci avvicino, per quanto possibile. Ma Generale Inverno ha messo tanta neve tra loro e me; forse troppa, per una tappa veloce in giornata. Si certo, due sci e due pelli sotto le scarpe ci si arriva, ai confini del Brenta. Ma non c’è poi il tempo per sedersi e aspettare che loro ti raccontino qualcosa; non c’è il tempo per aspettare che la luce e le nuvole girino intorno scavando ombre tra le rughe della roccia. E non c’è il tempo per vedere il sole andarsene a dormire portando con sé la notte e tu caderci dentro insieme a lui. Non è questo il mio vivere montagna e fotografia. Ora è il tempo dello studio e delle riflessioni, dei pensieri e dei progetti, delle idee e dei sogni, dei nuovi percorsi da tracciare. Insieme alla penna e la moleskine anche Signora Hassy sul tavolo mi fa compagnia, nel tempo dell’attesa. La primavera arriverà e con essa i fiori. Le montagne si svestiranno del loro abito bianco e mi daranno accesso. Loro sono là. Le ritroverò presto.

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