Tempo fa, alcune delle mie foto sulle Dolomiti di Brenta, sono state presentate a una community su Facebook che si occupa di raccontare e valorizzare il nostro territorio attraverso testimonianze fotografiche di una certa qualità. Si chiama “Il nostro sussidiario illustrato dell’Italia“. Ebbene, scrivo questo post sostanzialmente per riportarvi e ampliare quanto ho detto in risposta a uno dei tanti, apprezzati commenti sulle mie fotografie; commento che in particolar modo (ri)sollevava la questione della condivisione di foto, album fotografici, perché si, perché no, i diritti, te le rubano, ti copiano etc etc…
Ripeto, dunque: io sono per la condivisione della conoscenza e dell’esperienza, senza la quale, a mio parere, non ci potrebbe essere crescita, cultura etc etc. Condividere delle foto di questo tipo e in queste forme non fa che arricchire ciascuno di noi e sottolineare una volta di più la bellezza del nostro Paese e la fortuna che abbiamo a viverlo.
Detto questo vorrei ribadire alcuni concetti più volte spiegati e illustrati nel corso di mie conferenze, riportando l’attenzione su uno dei tanti aspetti dell’eclettica figura di Ansel Adams. Ritengo la più significativa.
Adams è stato certamente il grande fotografo e stampatore in bianconero che tutti conosciamo e bla bla bla… Forse non tutti sanno, però, che la sua continua produzione di foto di quella qualità, che riportavano agli occhi di tutti le bellezze che ogni giorno lui viveva e raccontava, è stata la migliore azione per portare all’attenzione dei “potenti” il problema della salvaguardia, preservazione e conservazione di tutto quel ben di Dio. Entrando pian piano nell’influente Sierra Club, arrivandone ai vertici in poco tempo, scrivendo centinaia e centinaia di lettere in direzione Washington, sui temi relativi ad ambiente e territorio, continuando a scattare e rappresentare (alcune tra) le meraviglie americane in quel suo fantastico modo, questo incredibile mix obbligò di fatto l’amministrazione americana a dover istituire nuove regole per la salvaguardia del territorio e nuove aree da mettere sotto tutela e denominazione di Parco Naturale. I famosi parchi nazionali Americani. Tanto fece per questa fondamentale attività che nell’84 Adams ricevette da Carter “The Presidential Medal of Freedom“, massima onoreficenza per un privato cittadino americano. Proseguendo, di fatto, l’attività di Carleton Watkins, predecessore del grande Adams, che realizzò tra il 1860 e il1870 delle splendide immagini di tutta l’area del Pacific Northwest, a partire dalla Yosemite Valley. Nel 1864, grazie a queste fotografie, il 38° Congresso americano e il Presidente Abramo Lincoln promulgarono il famoso Yosemite Act, con il quale tutti i territori di quell’area iniziarono ad essere sottoposti a una ferrea tutela di controllo e conservazione.
Ora, non che io ambisca a ricevere tale merito e nemmeno abbia la presunzione di paragonarmi minimamente alla grazia fotografica di Adams (preferisco di gran lunga Vittorio Sella – btw), ma ove mi sarà possibile cercherò sempre di far presente e ricordare attraverso le mie foto che noi “passeremo oltre” mentre la Natura no, e quindi sarà il caso di impegnarci affinché ciascuno di noi la mantenga il meglio possibile, perché ogni persona che verrà dopo di noi possa godere (almeno) dello stesso spettacolo al quale noi abbiamo assistito. Noi abbiamo il privilegio di poter accedere con i nostri occhi e con i nostri passi alle bellezze dei nostri paesaggi, delle nostre montagne. Ma è necessario che insieme si possa lavorare e porre sempre l’accento su questo concetto; significa in primis stimolare la consapevolezza, specialmente nelle nuove generazioni, che la salvaguardia e la conservazione di ciò che ci è dato è fondamentale, e solo noi potremo perpetuarla nel tempo.
Se anche pensando a una mia sola foto qualcuno rinuncerà a lasciare una bottiglia di plastica su un sentiero per riporla nel suo zaino o a evitare di raccogliere fiori dove non si deve o lasciare una brace accesa… o rinunciare a devastare un’area per costruirvi degli inutili impianti o strade di transito per macchine capricciose e viziate potrò ritenermi soddisfatto. Se anche un mio solo scatto dovesse convincere un professore di un liceo a portare i propri ragazzi in gita scolastica a vivere la bellezza dei nostri paesaggi e territori spiegando ciò che è importante fare affinchè tutto ciò così possa rimanere, sarò la persona più felice del mondo. E so anche, anzi ne sono certo, che felici lo saranno poi tutti loro. Nuvole, montagne, vento, pareti, neve, boschi, animali, torrenti, cascate, prati sconfinati. Che mondo gente, che spettacolo! E’ tutto in mano nostra. Non perdiamo occasione di ricordar(ce)lo. Vi raccomando..
Ciao Alberto,
leggendo in questo post la tua passione per la natura e la fotografia, ho pensato che sarebbe bello che u la trasmettessi partecipando questa iniziativa che ti propongo in questi due link.
http://withoutpretences.wordpress.com/2009/09/24/la-tua-foto-da-esporre/
https://cid-5248bd65eacf36f1.photos.live.com/play.aspx/La%20tua%20foto%20da%20esporre%201?ref=1
Un caro saluto
Dona
Ciao Dona
guarda volentierissimissimamente ! 🙂 idea bellissima
tra l’altro ( magari non lo sai) dopo i miei 22 anni a Cortina siamo “scesi” a Belluno dove siamo rimasti ( famiglia ed io ovviamente) per 8 bellissimi anni
Quind un po’ Belumat lo sono anche io e la cosa per me ha doppia valenza, se ti serve ti mando piu foto
nessun problema 😉
poi se serve ti do’ un altro nome di un bellunese fotografo bravissimo da contattare via facebook ovvero Rivier de Mari
sarà felice già lo so 😉
OK?
fammi sapere cosa ti serve
un caro saluto
Alberto:)
[…] e salvaguardia. Le fotografie possono fare molto in tal senso, come già cinque anni fa scrivevo in questo mio articolo. Nel tempo, grazie alle esperienze trascorse in ambito turistico prima e poi come […]
[…] e salvaguardia. Le fotografie possono fare molto in tal senso, come già cinque anni fa scrivevo in questo mio articolo. Nel tempo, grazie alle esperienze trascorse in ambito turistico prima e poi come […]