Lunga vita alle cascate!

Cascate Alte Vallesinella - Hasselblad 501c - Planar 80/2.8

Niente di particolare, sia chiaro. Solo una riflessione, un pensiero che mi scappava da scrivere riguardo alla personalità di ognuno, alla volontà di distinguersi rispetto al gruppo, alla massa. E mi sono venute in mente le cascate: le fotografie alle cascate. Vorrei sapere perchè davanti a una cascata il 90% della gente si inchioda ore a calcolare tempi di esposizione, a sparare a raffica ogni tipo di combinazione, manco fosse un sistema integrale del superenalotto, per portare a casa la classica foto cartolinosa della scia d’acqua che si muove dolcemente e sinuosamente per tutta la foto. Vorrei capire dove sta l’unicità, la soddisfazione di questo tipo di foto rispetto ad una fragorosa cascata fatta a 1/500 e che ne inchioda, ogni volta in modo diverso, la veemenza, il rumore, il fragore, la polvere d’acqua che ti investe e che trasmette esattamente la forza della natura, della “wildlife”. Vorrei capire perchè appiattirsi e uniformarsi creativamente davanti ad un evento naturale di incredibile bellezza che offre mille e mille possibilità di interpretazione e caratterizzazione. Per cortesia quindi “no more motion blur“. Lasciate che le cascate, i salti fragorosi, i torrenti impetuosi di primavera raccontino ciò che sono; potenza strabordante e indomita della Natura. Ne avrete più soddisfazione. Dai su, fate i bravi.

Ci sono 0 commenti

  1. roberto pierangeli

    lo hai detto tu le cascate sono “un evento naturale di incredibile bellezza che offre mille e mille possibilità di interpretazione e caratterizzazione” una di queste interpretazioni è il motion blur. Io sono di Terni ho le cascate delle marmore a 3 km, posso osservare l’impetuosità delle acque ogni volta che voglio, è vero la cascata è impeto, velocità, violenza. Tutto ciò però lo ossserviamo tutti i giorni, noi andiamo di corsa tutto intorno a noi va di corsa, perchè allora quando si ha l’occasione non rallentiamo un pò quello che è intorno a noi? questo a me viene in mente quando fotografo la cascata rallentandone la corsa dell’acqua.

    • Alberto Bregani

      roberto ok, ognuno fa ciò che vuole ci mancherebbe;
      Fatto sta che quando chiedo una foto di una cascata 8 su 10 mi fanno/portano/mostrano l’effetto fighetta o sdolcinato/melenso dell’acqua motion blur.
      Se questo è differenziarsi o essere” personalI” basta saperlo ..
      Non lo so, boh.

      io porto stimoli di discussione e riflessione
      poi ognuno li interpreti come preferisce
      Un caro saluto e anche alle tue bellissime cascate 😉
      e grazie per il post
      ciao Roberto!
      Alberto

  2. Valter Vannini

    Sono 2 modi diversi di interpretare una fotografia, vedere l’acqua resa fluida da un tempo lento, al limite del micromosso o congelata, con le goccie che cercano di scappare da sole, ma che poi cadranno per riunirsi di nuovo alla fine del salato.
    C’è un modo giusto ed uno sbagliato? No, solo la voglia di sperimentare e non lasciare all’automatismo la scelta tempo/diaframma.

    • Alberto Bregani

      Valter, ci mancherebbe
      ripeto pari pari ciò che ho detto a roberto poco sotto
      ovvero che ognuno fa ciò che vuole ci mancherebbe;
      Fatto sta che quando chiedo una foto di una cascata 8 su 10 mi fanno/portano/mostrano l’effetto fighetta o sdolcinato/melenso dell’acqua motion blur.
      Se questo è differenziarsi o essere” personalI” basta saperlo ..
      Sperimentare è lecito
      ma poi ad un certo punto una scelta compositiva va fatta
      Non lo so, boh.

      ciao 😉
      A


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