Proprio oggi. Venticinque anni che papà è partito per arrampicare sulle montagne di là dalle nuvole. Per scoprire nuove vie di salita, per girare qualche documentario dei suoi, per farne un racconto, per fotografarne luci e ombre, come faceva di solito. Ventiquattro luglio millenovecentottantasette. Il giorno in cui una di quelle malattie, che definiamo cattive, decise che a cinquantasette anni per papà era arrivato il momento. E se ne andò. Si. breve vita.. E’ poi una data doppiamente speciale oggi, per me: alla soglia dei miei cinquant’anni mi ritrovo infatti in una particolare situazione. I miei primi venticinque anni li ho vissuti con lui, i miei secondi venticinque anni li ho vissuti nel suo ricordo. Da domani, dunque, i giorni del ricordo saranno sempre di più di quelli passati insieme. Amen. Per fortuna ho tanti, tantissimi ricordi che mi guidano e mi sostengono tuttora. Perciò lo ringrazio nuovamente, come ho già avuto modo di fare tempo fa, per quanto mi ha insegnato in montagna, nella musica, nello sport, nello scrivere, nel rapporto con gli altri, nella vita in generale. Per la sua naturalezza, il suo dinamismo, la sua semplicità, la sua simpatia, la sua generosità. Per l’amore, la passione e la gioia di vivere che ha posto in ogni cosa lui abbia fatto; fosse sulla parete di una montagna, con tasti di un pianoforte, nelle pagine di un libro, dentro il mirino di una cinepresa o di una macchina fotografica.
Venticinque anni vissuti insieme sono nulla per un padre e un figlio rispetto a quanti potrebbero essere; ma se sono della qualità con la quale li ho vissuti io, allora la realtà può essere più accettabile. Tante cose vissute insieme e condivise. Tanti passi, prima dietro di lui, poi, finalmente, anche davanti. Tanti, tantissimi ricordi.. E’ fondamentale, il ricordo. E’ il sentiero che qualcuno ti lascia da seguire una volta che non ci sarà più. E’ la storia di ciò che è stato. E sarà tanto più chiaro e visibile quanto più stretto e forte sarà stato il rapporto e le situazioni che avranno concorso a crearlo, a scavarlo, a farne traccia più marcata grazie all’intensità di ogni passo, di ogni cosa vissuta insieme.. Io sono stato fortunato. Per padre e per madre. Il sentiero ora è lì, bello chiaro, con il sole davanti. Non mi sono mai perso. E così proseguirò.
Ciao papà. E ciao mamma. State bene.
In Tuo omaggio… “Prima della prima“
Per questa occasione ho recuperato, restaurato e adattato il lungometraggio inedito “Storia di una scalata” girato da Giancarlo Bregani con Angelo Vanelli nel luglio del 1955 in occasione della ricognizione della parete Sud del Monte Disgrazia, qualche giorno prima della drammatica direttissima (prima assoluta) alla stessa parete | La storia di questa salita avvenuta poco dopo questo video è raccontata nel capitolo “E nel cielo si disegnò la folgore” (Premio “Guido Rey” per la letteratura di montagna) tratto dal libro “C’è sempre per ognuno una Montagna” (1967) di Giancarlo Bregani scaricabile in pdf a questo link | Le musiche di questo video sono state utilizzate sotto il “Fair Use” Copyright Act 17 U.S.C. § 107 | © Alberto Bregani | Buona visione
Bel post, ricco di amore per un padre speciale! Anche per me oggi è un giorno “speciale” per la “nascita al cielo” di un carissimo amico, nonché medico di famiglia, alla stessa età di tuo padre! Loro sono dall’altro lato del cammino e ci seguono nel nostro andare.. Bello il video dell’ascesa..
Bella immagine Giudig …ne sono certo. Grazie veramente 😉 Un salutone e a presto. Alberto
Mi sono dimenticata di ringraziarti per farmi rivedere, con i tuoi scatti, i luoghi che ho visto gli anni passati ma che non potrò più rivedere per ovvi motivi, data la mia età. Però non demordo e anche quest’anno a settembre sarò lassù a godere le mie belle dolomiti di Brenta, che oramai fanno parte del mio cuore.
🙂 bene così. La cosa migliore è ovviamente viverla, la Montagna. Buone passeggiate allora, ciao!
“Da domani, dunque, i giorni del ricordo saranno sempre di più di quelli passati insieme. Amen.” Bella questa frase … e vera … anche per me è successo l’anno scorso. Stesso percorso di vita per i nostri due padri: 57 anni son pochi, fra qualche mese li avrà mio marito. E io lo vedo sempre giovane come quando ci siamo conosciuti. Per fortuna esistono i ricordi … e quelli, nessuno ce li può portar via! Ciao Alberto. Daniela
Vero Daniela, quelli nessuno ce li può portare via .. Un saluto anche a tuo marito 😉 A presto e grazie mille per le belle parole. Alberto
Molto bello ed emozionante. Ed è bello avere anche un video del papà e in una situazione come questa. Magari i ns, lassù “oltre le montagne”, si sono conosciuti..
Heila SuperNevio! Grazie veramente…chissà.. Facciamo che sia così, nessuno ce lo impedisce, giusto? 😉 Un abbraccio forte e a presto! Alberto
Ciao Albè…57 son veramente pochi…ma sono belli quando sono vissuti con tanta intensità… 25 con lui, 25 nel suo ricordo…e poi almeno altri 25 con i tuoi figli … 😉
Buona idea Marco, sarei felice così.. Un abbraccione ;))
Anche tanti amici lo ricordano per quelle doti che tu hai espresso così bene e per quanto hanno avuto da lui. Quelli del Coro Cortina, nella sala prove, continuano a essere diretti da Lui in una grande bella immagine, come fosse sempre presente. Ciao.
Luciano
Grazie Luciano, ancora. Ci vediamo a Cortina con tutta la banda Bregani. Prometto 😉 Un abbraccione!
Grazie Alberto per questo ricordo. Il video é bellissimo!
Sono sicuro che il tuo papá si é incontrato con il mio, lá in Cielo, e adesso stanno camminando insieme per le loro montagne, cosí amate qui in terra.
Quanto ti capisco !! Per me ne son passati solo 5, ma a me sembrano una vita ….. a nacora tanti senza di Lui dovranno passarne. Pensavo, ma mi sbagliavo, che dopo un po’ ci avrei fatto “l’abitudine”, ma a questo vuoto NON c’è abitudine che tenga. 🙁