In Trentino il primo “Parco Fotografico”

In Trentino il primo “Parco Fotografico”

Ho sempre pensato che lavorare sul concetto di bellezza di un paesaggio potesse essere uno dei modi migliori per promuovere un territorio; oltre a sensibilizzare le persone sulla sua conservazione e salvaguardia. Le fotografie possono fare molto in tal senso, come già cinque anni fa scrivevo in questo mio articolo. Nel tempo, grazie alle esperienze trascorse in ambito turistico prima e poi come fotografo, ho maturato la convinzione che questo mio pensiero potesse diventare un vero e proprio progetto: promuovere la bellezza di un territorio in modo strutturato, mirato, avendo le immagini, le fotografie come primo punto di “contatto emozionale” con il pubblico

Dopo più di un anno di lavoro silenzioso, di confronto con operatori turistici, albergatori, guide, amici fotografi e amici che fanno del viaggio e della scoperta la loro passione principale, questa idea si è concretizzata grazie all’interesse della Provincia di Trento, sempre attenta a tali tematiche, e in special modo grazie all’appoggio dell’Accademia della Montagna di Trento e il Servizio Cultura della Provincia. Da venerdì scorso, dunque, attraverso il comunicato stampa dell’Accademia (leggi), il primo Parco Fotografico italiano, dedicato alla promozione di “luoghi e percorsi di pura bellezza” in montagna è realtà e muove i suoi primi passi organizzativi.

L’idea – molto semplice, se vogliamo – mi si è materializzata pian piano qualche anno fa (2014 per la precisione) dopo aver riflettuto sulle infinite volte che mi viene chiesto, quando mostro una fotografia, soprattutto ai non addetti ai lavori: “Wow! Dov’è questo (splendido) posto?“. La fotografia di un laghetto protetto – nel senso di nascosto – dentro una piccola valle, di un sentiero in un grande bosco, di una cascata o di uno scorcio di un paesaggio di montagna, o un tramonto, un alba con una luce particolare. E poi ha preso forma grazie alle domande che seguono alla mia indicazione: “Oh, grazie! Bellissimo, mi piacerebbe vederlo. Come faccio ad arrivarci? Posso andarci in giornata? Meglio un weekend? Hai dritte, consigli per dormire, guide etc?”. Et voilà. Da quel momento, so per certo, inizia tutto il percorso di raccolta informazioni da parte della persona che mi ha fatto la domanda, per poter raggiungere da solo o in compagnia quello specifico luogo e vivere in diretta quella stessa emozione che ha vissuto attraverso la mia fotografia;  per poterlo fotografare lui stesso, con la sua super fotocamera o con un semplice telefonino, portandosi a casa sia l’emozione che la foto. Non prima, ne sono certo – chi tra di noi non lo fa alzi la mano – di averla condivisa con tutti i suoi amici via social. Viralizzando, di fatto, “quella” bellezza, diventandone promotore lui stesso.

In buona sintesi, penso tuttora che le fotografie che raccontano un bel paesaggio siano e possano essere tra i primi “attivatori” di flussi turistici verso i luoghi rappresentati da quelle stesse immagini. Quelle fotografie innescano nelle persone un processo emozionale che le porta poi a voler ricercare/raggiungere quel luogo per (ri)vivere quell’emozione.

L’idea del Parco Fotografico è quindi quella di catalogare nel tempo luoghi e percorsi in ambienti di montagna, conosciuti ma anche meno famosi, a portata rigorosamente di escursionista (non oltre per il momento), che fanno della bellezza la loro principale caratteristica; fosse anche, come ho già detto, una particolare luce su una cascata che arriva solo in un certo punto della giornata e solo in una determinata stagione. E così tanto singolare da poterla trasformare in una proposta di visita e di soggiorno unica nel suo genere. Creando inoltre le condizioni per de-stagionalizzare, fornendo agli operatori turistici che lo volessero nuove opportunità per i propri servizi. La bellezza non ha “stagione”: lo spettacolo incomparabile del “foliage” autunnale di un bosco, tra le prime “destinazioni” turistiche di una certa parte degli Stati Uniti, lo si ha nel suo massimo splendore tra ottobre e novembre. Non certo a luglio o agosto.

Ma, per dirne solo alcune altre, di iniziative collegate al Parco ce ne saranno anche favore delle scuole di grado superiore, sia locali che fuori regione per insegnare ai ragazzi su come utilizzare i loro smartphone per raccontare la bellezza di un territorio; o ancora associazioni di fotografia italiane ed estere che vogliano soggiornare nel “Parco” scegliendo temi a loro piacimento (acqua, roccia, bosco,  neve etc), accompagnate da guide e fotografi del luogo, che bene conoscono tutte le sfumature della luce in quel preciso territorio.

Tanto e molto altro ci sarebbe da aggiungere a riguardo. Ma non è questo il tempo né il luogo per proseguire nel racconto. Volevo solo condividere con voi il battesimo di un progetto sul quale ho lavorato molto e che sono contento qualcuno abbia voluto sposare. A fine primavera andrà online il sito ufficiale con le mappe, le idee, le proposte per i primi percorsi e i luoghi della bellezza. Vi farò sapere. E comunque aggiornamenti ne avrete qui e via facebook, al solito. Intanto un caro saluto. Ciao! 😉


Parco Fotografico – Trentino |
Luoghi e percorsi di pura bellezza
Un progetto e un format di Alberto Bregani

Comunicato stampa
http://accademiamontagna.tn.it/parco-fotografico-trentino

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Ci sono 0 commenti

  1. Fabio longo

    Devo dire che l’idea, oltre ad essere ben motivata nei suoi obiettivi, è certamente molto interessante in sé. Per chi ama e fotografa in ogni stagione il proprio ambiente anche negli aspetti più nascosti o poco conosciuti sarebbe l’occasione di confrontarsi e di fornire anche materiale pressoché inedito…….anch’io faccio parte della categoria.
    Un grande Glueck Auf! per questa nuova iniziativa.
    Fabio

  2. luciano bernardi

    Bravo Alberto ! Oltre che per i risvolti artistici e culturali, lo scoprire le particolari bellezze dei “fuori stagione”, come dici tu fra le righe, può avere benefici all’economia turistica così necessaria in questi tempi. Cari saluti.

    • Alberto Bregani

      Ciao Francesco, grazie per l’interesse innanzitutto. Riguardo al tuo commento, scusa, penso di aver individuato la frase alla quale ti riferisci, e sulla quale giustamente hai fatto le tue considerazioni. Per “laghetto protetto dentro una piccola valle” non intendevo dire “Protetto/Custodito” nel senso sotto protezione/custodia di altra natura, parco, ente etc. Ma protetto nel senso di “nascosto, circondato”, in senso figurativo, fotografico se vogliamo. Ti ringrazio quindi per l’appunto che mi è utile per evitare altri malintesi; aggiungerò un altro aggettivo. Un saluto, e grazie ancora Alberto 😉


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